L’India è destinata a divenire entro il 2030 la terza economia del mondo. Negli ultimi anni il Paese ha raggiunto indubbi successi che contribuiscono a consolidarne il potenziale e la traiettoria di crescita.
Terza al mondo per numero di unicorni, quarto Stato ad aver raggiunto la Luna nel 2023, seconda al mondo per laureati STEM (oltre 2,5 mln ogni anno), con il 19% ingegneri informatici al mondo. Il prodotto interno lordo indiano cresce a ritmi maggiori della media mondiale (+6,4% annuo medio nell’ultimo decennio). Delhi somma prospettive di significativo aumento dei consumi domestici, trainati dal vivace andamento demografico (+241 mln di persone entro 2050), a necessità di maggiori investimenti e tecnologie nell’economia nazionale. L’obiettivo del Paese è di espandere la propria base manifatturiera e affermarsi nel commercio internazionale.
Questo è il contesto delle relazioni economiche tra Italia e India, tradizionalmente solide e con margini di ulteriore rafforzamento.
Il Piano di Azione congiunto 2025-2029 adottato a margine del Vertice G20 di Rio (18 novembre 2024) tra il Presidente del Consiglio Meloni e il Primo Ministro Modi conferma l’obiettivo di Italia e India di lavorare a stretto contatto per l’approfondimento del partenariato economico e industriale su specifici settori di interesse comune e attraverso iniziative congiunte, progetti concreti e investimenti diretti. Oltre a trasporti, infrastrutture, manifattura e green economy, emergono gli ambiti delle nuove tecnologie, delle start-up e dell’innovazione; dell’industria 4.0, dei materiali critici e del settore digitale; dell’industria dello spazio e della difesa.
Il Piano d’Azione congiunto si colloca in linea di continuità con l’innalzamento delle relazioni a partenariato strategico concordato dai Governi durane la visita in India nel marzo 2023 del Presidente del Consiglio Meloni e, più in generale, con la priorità che l’Italia attribuisce all’intensificazione dei legami con il Subcontinente.
Tra i principali strumenti volti all’approfondimento della cooperazione economica bilaterale figurano: il Fast Track Mechanism per la soluzione delle controversie aziendali (istituito dal precedente Piano d’Azione 2020-24); le piattaforme ICE e l’iniziativa Invest India per contatti tra le imprese dei due Paesi; le riunioni della Commissione Economica Mista (istituita con un accordo del 1976) e il periodico svolgimento di fiere, business rountable e incontri tra aziende.
Interscambio e presenza imprenditoriale
Nel 2023, le esportazioni italiane verso l’India sono aumentate del 7,6 % rispetto all’anno precedente/superando i 5,1 miliardi di Euro. Le nostre importazioni hanno subito un lieve calo (-8.4%) attestandosi a 9,1 miliardi di euro. Il valore complessivo dell’interscambio commerciale, pari a 14,4 miliardi di euro, conferma l’India quale nostro secondo partner commerciale in Asia, dopo la Cina e prima del Giappone. Macchinari e apparecchiature continuano a rappresentare la prima voce dell’export italiano in India, con una quota attorno al 39,9%, seguiti da sostanze e prodotti chimici, metalli di base e apparecchi elettronici; per quanto riguarda invece le esportazioni indiane verso l’Italia sono preponderanti i beni che rientrano nelle categorie dei prodotti della metallurgia, chimica e tessile, con una quota 27,9%.
L’interscambio tra Italia e India ha raggiunto, sempre nel 2023, il valore di 14,3 miliardi di Euro, facendo registrare un lieve calo del -3,5% rispetto all’anno precedente, dovuto a una riduzione delle importazioni italiane dall’India (9 miliardi di Euro), che sono scese dell’ 8,8%.
Sono più di 700 le imprese italiane in India, con un’occupazione stimata di circa 60.000 unità e con un fatturato complessivo di 9,7 miliardi di euro. Le forme di presenza variano fra: sussidiarie possedute al 100%, Joint Ventures o uffici commerciali di rappresentanza.
Le principali aree geografiche di insediamento delle imprese italiane sono i poli industriali di Delhi-Gurgaon-Noida (c.d. Capital Belt), Mumbai-Pune (Maharashtra), Chennai (Tamil Nadu) e Bangalore (Karnataka), dove si concentra il settore dell’IT e dell’innovazione. Da segnalare anche la crescente attenzione verso le realtà del Gujarat e del Rajasthan, ove cominciano a registrarsi sempre piu’ frequenti stabilimenti italiani.
Nel 2023 gli investimenti italiani in India hanno raggiunto uno stock di 6703 milioni di euro, registrando un aumento di circa 200 milioni di euro. Ampi sono anche i margini di crescita degli investimenti diretti indiani in Italia, pari nel 2023 a circa 360 milioni di euro.
Presenza istituzionale a sostegno delle imprese
L’Ambasciata ha tra i suoi compiti istituzionali quello di monitorare l’andamento dell’economia indiana e coordinare le attività di promozione economica dell’Italia, con l’obiettivo di favorire la crescita dell’interscambio commerciale, dei flussi di investimenti e della cooperazione scientifica e tecnologica bilaterale.
Per la promozione del Paese, l’Ambasciata opera in collaborazione con i rappresentanti dell’imprenditoria italiana e coordina l’operato dei altri soggetti istituzioni attivi in India:
Consolato Generale a Bengaluru